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LE STORIE NAPOLEONICHE

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L'ARTISTA DEL MESE

 

 

 

 

 

 

 

 

MARIANO GONZALEZ DE SEPULVEDA
(Madrid, 1774 - 1842)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Figlio dell'incisore generale Pedro González de Sepúlveda e della sua seconda moglie, Teodora Salazar, nativa di Vitoria, nacque a Madrid l'8 settembre 1774. Iniziò il suo apprendistato come apprendista del padre presso la Scuola di Incisione della Zecca e, dal 1785, presso l'Accademia di San Fernando, che nel 1793 gli assegnò il premio per la sezione “incisione di medaglie”. Due anni dopo, il 6 settembre 1795, fu eletto accademico per questa specialità.

Su proposta di Manuel Godoy, si recò a Parigi - per ordine reale del 26 marzo 1797 - con una pensione governativa di 12.000 reales all'anno e altri 6.000 reales come sussidio per il viaggio, per studiare il nuovo metodo meccanico di coniazione di monete e medaglie secondo l'invenzione dell'incisore Jean-Pierre Droz, suo maestro, e per acquistare alcune di queste macchine. Il merito di questo ingegnere svizzero era stato quello di perfezionare il bilanciere “à virolle” incorporando la ghiera divisa, in modo che con un solo colpo fosse possibile coniare dritto, rovescio e bordo.

Nella regolare corrispondenza tra padre e figlio durante i sei anni trascorsi a Parigi, l'incisore generale lo esortava a imparare a risolvere i problemi tecnici nell'officina dell'incisore in Francia, non solo su “come iniziare e finire una medaglia”, ma anche su questioni diverse come l'incisione di fucili e l'incisione di lastre, tra le altre.

Gli raccomanda inoltre di studiare le medaglie fuse dall'incisore francese, discepolo del Bernini, François Cheron, e quelle coniate da François-Joseph Marteau - compagno di Jean Duvivier nella serie di Luigi XV di Francia - e di vedere “come sono state fatte meglio e più facilmente”, consigliandogli di non accontentarsi di annotarle ma, se possibile, di fare “qualche prova” per essere sicuro.

Nel 1801 coniò due medaglie con il metodo meccanico di Droz e, per inviarle in Spagna come testimonianza dei suoi progressi, chiese al re di essere nominato secondo incisore generale delle zecche di Spagna e delle Indie. Questa nomina, che prevedeva le stesse mansioni del padre, di cui sarebbe diventato il sostituto in caso di assenza o impossibilità, oltre a quella di membro onorario della Camera Reale, gli fu concessa il 7 febbraio 1802 e la assunse al suo ritorno in Spagna nell'aprile dell'anno successivo.

Durante la permanenza a Parigi, fino al 1803, l'artista si addestrò anche, insieme ad Antonio Malacuera, all'arte della stereotipia - scoperta da Droz - in vista della sua introduzione in Spagna.

Giuseppe Bonaparte lo confermò come assistente del padre alla zecca di Madrid con decreto reale del 28 agosto 1809. Con lui realizzò i conii per il governo napoleonico e che, particolarmente apprezzati dal monarca, gli permisero di ottenere il titolo di secondo incisore generale l'anno successivo.

Al ritorno di Ferdinando VII fu esiliato a Barcellona, dove sembra abbia lavorato all'incisione di punzoni e matrici per la stampa. Su richiesta del direttore della Stamperia Nazionale, che richiedeva i suoi servizi a causa della mancanza di insegnanti per l'insegnamento di quest'arte, nel maggio 1820 ricevette l'autorizzazione del re a trasferirsi da Manresa, dove viveva, a Madrid. In ottobre, un altro ordine reale lo nominò direttore artistico del ramo incisione e fonderia della Stamperia Reale, incarico che mantenne per più di due anni e mezzo con uno stipendio di 19.000 reales all'anno.

Infine, tre anni dopo, per ordine della reggenza del regno del 3 giugno 1823, tornò alla Zecca di Madrid come incisore generale responsabile del Dipartimento di Incisione a Macchina.

 

Solo nel 1833 mise in funzione il bilanciere a volano per coniare monete secondo la tecnologia appresa a Parigi. Da quella data in poi batté una moneta da venti real di Ferdinando VII e incise i punzoni e le matrici delle monete del regno di Isabella II.

Sepúlveda istituì inoltre per la prima volta in Spagna la realizzazione di francobolli a secco e nella primavera del 1807, insieme al padre, realizzò i sigilli dell'Ammiragliato e di Manuel Godoy, che era stato nominato Grand'Ammiraglio nel gennaio dello stesso anno.

Fu l'autore del sigillo personale del re Ferdinando VII, realizzati nei primi mesi del 1808, nonché della moneta emessa in occasione della sua proclamazione.

Nel 1834 sposò Bibiana Siles Michel, nipote di Roberto Michel, dalla quale ebbe due figlie. Morì l'11 gennaio 1842.

 

Tra le sue opere figurano una medaglia con i busti di Carlo IV e Maria Luisa di Parma, un'altra dedicata alla regina d'Etruria.

A lui si devono anche tutti i punzoni e le matrici delle monete spagnole di Giuseppe Bonaparte e di quelle del regno di Isabella II, le due medaglie per i premi delle esposizioni dell'industria spagnola e del conservatorio di musica, nonché il modello in cera e i calchi in gesso di una medaglia raffigurante Giosuè ai piedi dell'angelo per la quale l'Accademia di San Fernando lo premiò nel 1793.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Alain Borghini

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