top of page

 

LE STORIE NAPOLEONICHE

​

 

 

 

 

 

 

 

 

La Biblioteca dell'Imperatore

​

 

ESTATE, TEMPO DI BUONE LETTURE

(2^ PARTE)

 

 

Dopo le proposte letterarie presentate nel numero scorso, in questo numero, ultimo prima della pausa estiva, vi proponiamo due letture molto diverse fra di loro ma ricche entrambe di molti spunti d’interesse.

La prima è una lettura che, una volta avviata, vi occuperò molto, molto tempo trattandosi infatti di una serie composta da ben ventuno volumi, l’ultimo dei quali purtroppo incompleto per l’improvvisa scomparsa del suo autore,

Stiamo infatti parlando della saga delle storie di Aubrey e Maturin, scritta magistralmente da Patrick O’Bryan negli anni dal 1969 al 2000.

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

 

 

 

 

 

 

Tradotta in un numero impressionante di lingue e riconosciuta universalmente non solo come un capolavoro di narrativa ma anche come un compendio di storia militare navale unico nel suo genere, questa collana porta il lettore nel durissimo quanto affascinante mondo della marina inglese negli anni delle guerre napoleoniche permettendogli di vivere in prima persona le enormi difficoltà che comportava la vita di bordo di equipaggi ed ufficiali così come l’esplosiva carica di adrenalina provata durante i terribili scontri navali in cui al pericolo costituito dal fuoco nemico, si aggiungeva quello costituito dall’a dir poco instabile ambiente (il mare) in cui queste epiche battaglie venivano combattute.

Il merito più grande dell’autore è stato quello di non limitarsi ad ideare una trama ricchissima di intrecci e magistralmente dipanata nel corso di migliaia di pagine, ma quello di essersi voluto documentare così profondamente sui temi non solo militari affrontati, da essere al riparo dalle possibili osservazioni e/o contestazioni provenienti da lettori più esperti. Non è infrequente infatti, nel corso della lettura, avere l’impressione di avere di fronte un saggio piuttosto che un romanzo.

Chiaramente il punto di vista nel corso di tutta l’opera è marcatamente anglofilo ma anche per il più accanito dei napoleonici, non risulterà affatto spiacevole.

Con il secondo suggerimento restiamo sempre in ambito militare ma questa volta passiamo dalla narrativa all’autobiografia e dalle battaglie navali ad una delle più iconiche battaglie terrestri: Waterloo.

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“A Waterloo Hero”, edito nel 2009 è invece il racconto autobiografico di un soldato tedesco che partecipò personalmente, nelle file della King’s German Legion alla campagna ed alla battaglia che chiuse definitivamente l’avventura napoleonica dei cento giorni.

Con un’abilità letteraria sorprendente, questo diario di un semplice soldato catturato durante la battaglia di Waterloo a La Haye Sainte, ci porta nel mezzo della crudeltà della vita quotidiana di guerra in cui scrupoli e umanità vengono giorno dopo giorno messi a tacere dall’emergere dei bisogni primari di uomini la cui sopravvivenza è spesso legata all’eliminazione di altri esseri umani.

Un libro sicuramente crudo e ruvido ma utilissimo a mostrare come la gloria militare sia molto più “sporca” di quanto la retorica bellica possa far immaginare e a far comprendere come l’uomo, in qualunque contesto di guerra si trovi, vede nascere al suo interno quegli istinti primordiali che rendono le guerre di tutte le epoche, identiche le une alle altre.

Buona lettura a tutti!!!!

 

 

Alain Borghini

​

​​​​​​​​​​​​​​

Scarica il pdf
image001.jpg
image003.jpg
image005.jpg
bottom of page